L’idea mi venne guardando la bottiglia. C’è sempre uno stupore quando qualcosa ti appare in modo da indurre in te un pensiero nuovo. La bottiglia di LR invita a uno sguardo attento, a scorgere il suo manifestarsi senza svelare tutto il suo mistero. Osservando la bottiglia si vede che l’etichetta sta dietro, schermata dal vetro e da una rete metallica che ricorda una maschera che si usa nella scherma.
Quella visione della scherma che la bottiglia provoca ha guidato la ricerca e il racconto per immagini. Per LR si voleva tenere un filo sottile tra rivelazione e mistero.
Il concetto, quando si è finito di concettualizzare, deve cedere il passo all’estetico, che è quel salto che permette a un vino di trionfare qualitativamente. Come avviene con la flèche, o frecciata, quel salto che dopo una lunga preparazione compie Elena Biasi – la schermitrice altoatesina che ho scelto – provocando un movimento che investe la natura, la vigna, l’uva. Fino al vino che si agita nel calice.
Accanto alla schermitrice che compie gesti attenti che seguono linee rigorose – la scherma è una disciplina lineare e rigorosa fatta di attese, momenti rapidi e fatiche fisiche importanti – c’è la presenza di Luis Raifer. Nel video apre la porta, un gesto simbolico che ricorda lo schiudersi della porta dell’innovazione in Alto Adige. Infatti Luis Raifer ha trionfato perché ha creduto, osato, sperimentato, dopo avere a lungo riflettuto, portando una visione nuova di ciò che ai suoi tempi in Alto Adige non si faceva. È stato, a rigor di cronaca, tra i primi pionieri in Alto Adige.
Nel video ci sono due protagonisti: Luis Raifer ed Elena Biasi – il vino LR e la schermitrice – come due vite parallele. I sogni di un uomo, se reali, provocano movimenti e si connettono all’universo. Quando un uomo crede, muove un mondo intorno a lui e Luis Raifer lo ha fatto con l’eleganza di una schermitrice. Se mi chiedessero cosa ci fanno quei due nel video, la mia risposta sarebbe semplice: lei è la proiezione di lui.